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Nino Stresa 11


sorda, velata e pure armoniosa: ma essa rivoltava tutto il mio sangue.

— Non sapete dirmi altro? — chiedevo io, fremendo di collera.

— Che debbo dirvi? Mi piacete assai, immensamente.

— Niente altro, niente?

— Ma non vi è altro, signora, — egli soggiungeva, meravigliato e dolente.

Così io mi sono innamorata di Nino Stresa. Vi pare una contraddizione? Non so. Cercherò di spiegarmi meglio, e voi noterete se vi è contraddizione. Egli m’indignava, ma mi attraeva, anche, perchè era giovane, perchè era bello, perchè, infine, a suo modo, mi amava. Ogni volta che il suo desiderio si esprimeva negli sguardi e nelle parole, io ne riceveva un sussulto di dolore e di sdegno: ma, nel medesimo tempo, quasi senza che io me ne accorgessi, una delle difese del mio cuore crollava. Gli imponevo silenzio, ma egli aveva già parlato. Lo fuggivo, ma egli mi ritrovava. Mi chiedeva perdono, ma, nel chiederlo, egli ricordava la colpa che aveva commessa e che, per me,