Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Julian Sorel | 181 |
— Se me ne hai voluto, taci, non mi uccidere tu....
— Io non ti ho mai voluto bene, — ella insistette a negare, serrando fieramente le belle labbra rosse e fresche.
Julian Sorel la guardò, con tale una novella disperazione negli occhi che la superba donna sorrise di orgoglio.
— Qualche volta.... mi hai detto che mi volevi bene.... — egli balbettò.
— Ho mentito, naturalmente, — spiegò ella, — e tu sapevi bene che mentivo. Ti faceva piacere che io mentissi, ecco tutto.
— Sì, è vero, la tua bugia era la mia più grande felicità.
— ...... e così, — ella concluse, — tu hai speso tutto quello che possedevi e tu hai fatto duecentosettantamila lire di debiti per pagare questa bugia. Per questa bugia sei alla morte.
— Alla morte, — ribattè lui, aprendo le braccia, col gesto dell’ultima desolazione.
— Era una dolce e bella bugia, diciamolo, — riprese Gwendaline, incrociando