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Madame la marquise 147


indelebile della passione, unica e viva. Insieme, andarono lontani, nella campagna, e ella non temette di guastare le sue deliziose scarpette dalle fibbie antiche, né di impolverare le sue fini calze di seta donde traspariva il roseo del piede: madame la marquise rideva degli spini, della polvere, delle pietre, mentre il suo amante fremeva di gioia a quel riso e baciava la cara piccola donna sotto gli alberi frementi al ponente che veniva dal mare. Poi, le nuvole si addensarono un poco: il cielo si oscurò: essi, ridendo, amandosi, adorandosi, crearono un ricovero di una capanna dal tetto sfondato: ma ne uscirono subito, per correre sotto una grande quercia: pure, la pioggia li colse e tutta la veste di seta fu bagnata. Madame la marquise fu così lieta e così felice per quella pioggia che le rovinava la sua bella veste e batteva i suoi piedini in terra e il suo amante, in quell’ora, credette di morire d’amore!

Tutto un giorno, ella fu sua, come egli l’aveva sognata per anni e come ella non aveva mai supposto potesse essere, tanto