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Madame la marquise 145


mentre ella sorrideva e rideva di lui, chiamandolo l’homme qui attend. Una sublime speranza, certo, sosteneva il cuore di quell’uomo, giacchè cento volte egli avrebbe dovuto ritrarsi, ributtato da quella civetteria vibrante e pur glaciale, da quell’abbandonarsi, anche di passaggio, a tutte le parole d’amore mormorato, da quell’impiccolirsi nel continuo variare di vesti, di foggie, di mode.

Nè questa sublime speranza era un inganno; poichè in un giorno inaspettato, impreveduto, madame la marquise fu quella che aveva per tanto tempo invocata e desiderata Giovanni Serra e in quel giorno ella lo amò, con tutto il suo cuore, con tutta sè stessa. Non più di un giorno: ma completamente, come per una vita intiera.

Sola nella gran luce del salone, Emma Lieti si chinò a toccare la veste di seta, quasi fosse un talismano. Ella portava quel vestito, nel gran giorno, quando egli era giunto alla Villa delle Rose, in un’alba di maggio. Ella gli era andata incontro nel viale tutto imperlato di rugiada e veden-