mentre costei si commuoveva profondamente, a quelle lacrime: il vestito restava, testimone di un minuto intenso di fraterna tenerezza, mentre Giovannella Casacalenda, ora, presa la sua decisione, era una delle rivali di Emma Lieti, nel campo della moda, e delle conquiste di società. Oh, non si faceva vincere tanto facilmente la biondina dalle manine incantevoli e dai piedini deliziosi, la piccola donna dalla testa arruffata come quella di un uccello! Ognuna di quelle vesti, di primavera, di estate, costumi di lanetta inglese da mattino, leggieri abiti bianchi da passeggiate serotine, gonne e giacchette da lawn-tennis, vestiti di merletti da visite di gala, costumi per andare in barchetta, col gran goletto aperto alla marinaia e il berretto bianco, abiti per camminare, per ballare, per salire sui monti, per fumare una sigaretta, sulla terrazza di una villa, tutti quanti, sfarzosi o eleganti, corretti o capricciosi, le rammentavano una conversazione, una figura, una parola di amore, qualche piccolo amore. Piccolissimo, anzi: come poteva andare d’accordo col cuori-