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132 | La veste di seta |
tramontate nella vita di Emma Lieti, senza ribellione sua e senza rimpianto, ma Cristina, la cameriera, restava all’orizzonte da varii anni e un poeta di stampo antico avrebbe detto che ella non conosceva occaso. Cristina, chiamata, non accorse immediatamente: e allora, donna Emma Lieti quasi si sospese al cordone del campanello — giacché ella odiava esteticamente i bottoni elettrici — non potendo sopportare l’aspettazione. Infine, la desiderata giunse, nel suo vestito nero, nel suo gran grembiule di batista bianca guarnito di merletti, e con la sua aria indifferente e stanca.
— Scusi, signora: ero dietro a riporre della biancheria negli armadii.
La biondina andava su e giù, sempre inquieta, battendo sui tacchetti d’argento delle sue scarpette bianche, di un bianco d’avorio.
— Senti, Cristina, senti.... tu devi fare una gran cosa....
— Eccomi qua.
— Tu devi cavare dagli armadii, dalle casse, da dovunque si trovano, i miei ve-