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Vicenzella | 115 |
— Tenete, tata, — fece Vicenzella, sollevando la pignatta.
Aniello era scalzo, vestito semplicemente di un paio di calzoni di tela bianca che gli arrivavano a metà gamba e di una camicia portata come una blusa sopra i calzoni: si vedeva il bruno petto villoso: sulla testa un cappellaccio di paglia, tutto sfondato. Era salito su dalla spiaggia di Santa Lucia, veniva dallo stabilimento di bagno dove faceva da marinaio, cioè da bagnino.
— Gesualda? — disse lui.
— Va esigendo denaro.
— E Fortuna?
— È andata a comperare un soldo di frutta.
— Mi meraviglio che non ci è qua don Ciccillo, — disse il bagnino. — Starà facendo il bagno, con quella ragazza.
— Quale ragazza, tata?
— Non lo sai? Mi ha detto Gaetano, il compare mio, quello dello stabilimento del Sole, che ieri don Ciccillo ci ha accompagnato una ragazza, una bella ragazza, con lo scialletto e la frangetta sulla fronte.