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Mario Felice 99


per ferirla nell’indomito coraggio, quello di negare l’amor suo. Oh come egli aveva bene inteso ciò che a lei era insopportabile di udire, come la mala volontà di perversione aveva visto in quale parola consisteva l’irremediabile dolore! Il dissidio fra loro era grande, basato sulle diversità dei temperamenti, dei caratteri, dell’età: ella sentiva che Mario Felice non poteva amarla, perchè era maritata ed egli odiava la posizione di amante furtivo: sentiva che egli non poteva amarla, perchè odiava tutta la vita esteriore e mondana a cui ella era costretta: sentiva, sì, sentiva che egli non poteva amarla, perchè lui non era stato il suo primo amore, perchè a questi uomini dal cuore profondo bisogna portare se non altro un cuore verginale. Ella capiva, sì, capiva le ragioni di quella mortale tristezza e la spirituale ripugnanza di Mario Felice: si sapeva indegna di essere amata e non chiedeva più se egli le voleva bene. Ma che orgoglio inflessibile era dunque quello di quest’uomo che non amava e non sapeva neppure perdonare all’amore? Ma