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90 Il viale degli oleandri


orientale del parco e doveva fare più cammino di Maria, per giungere al posto dell’appuntamento: arrivava camminando in fretta, un po’ affannato e a qualunque distanza egli apparisse, avesse ella lo sguardo levato o chino a terra, ella sentiva che egli era là e un acuto senso di bene le s’irraggiava dal cuore per tutte le fibre. Talvolta ella fingeva di non averlo visto, mentre sapea bene che egli si avanzava, ne contava i passi, fremeva per quell’appressamento, fra cinque minuti secondi la sua mano avrebbe tremato in quella di lui: o, talvolta, non poteva resistere al desiderio di vederlo giungere, i suoi occhi si metteano fervidamente in quella figura alta e svelta di uomo che si avanzava, in quel sorriso triste che ne trasformava malinconicamente la fisonomia serena. Ella s’inebbriava di quella vista, ella aveva negli occhi la rara luce dei suoi buoni giorni, e quando Mario Felice e Maria erano vicini, si stringevano la mano e nulla dicevano. Camminavano insieme accanto, ella levando ogni tanto gli occhi su lui con una infinita dolcezza