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98 delfina


inghiottiva la biancheria che Cecilia vi riponeva, togliendola dall’armadio, dalla tavola, dalle sedie dove era sparsa. Cecilia andava e veniva, prestamente, svelta sui tacchettini minuti, uscendo, ritornando, senza fermarsi mai.

— Ti stanchi? — chiese zia Angiolina, presa da un rimorso, lasciando il suo romanzo.

— No, no.

— Neppure io mi stancava.... allora.... — mormorò la zia, con la sua posa malinconica e la voce strascicata che usava quando parlava di altri tempi.

— O allora, allora, zia, come dovevate essere allegra!

— Allegra... molto. Facevo un matrimonio d’amore.

— Ed io? — esclamò, ridendo, Cecilia — faccio io un matrimonio diplomatico forse? Sono forse la principessa di Schwarzenbourg-Augustenbourg che sposa, senza conoscerlo, il principe di Assia-Darmstadt?