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86 la settimana delle novelle


stanze, scese per le scale, andò a tirare i grossi catenacci. Silenziosamente, il maggiore era disceso da cavallo e se lo trasse dietro, nel cortile: lo legò a un anello di ferro. La signora andava innanzi e il maggiore dietro: quando furono nella stanzetta, il maggiore le fece cenno di chiudere la porta, a chiave. La bimba, già a letto, guardava tutto questo con un par d’occhioni spaventati.

— Signora — disse il maggiore — io sono nelle vostre mani.

Ella lo guardò, sgomenta. L’ufficiale svizzero era in uniforme, tutto gallonato, tutto scintillante di oro: ma teneva il capo abbassato sul petto.

— Che avete fatto? — chiese ella, duramente.

— Sono scappato, signora. Fuggo da tre ore: due ore siamo stati nascosti in una macchia, il mio cavallo e io.

— Non avete preso parte alla battaglia?

— No, signora, vi dico che sono scappato.