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72 | la settimana delle novelle |
ogni mattina ricominciavano i
terrori di don Ottaviano. Nè aveva torto: verso i venti di settembre
s’intese nella valle un gran rumore di trombe, di cavalli, di soldati, e
un distaccamento di Svizzeri venne ad accamparsi in Ventaroli. Nel
cortile dell’unico palazzo, quello di don Ottaviano, accamparono
duecento fra soldati e ufficiali.
Furono ospiti terribili. Gli ufficiali svizzeri erano buoni e cortesi, assuefatti oramai alla dolcezza della vita napoletana, avendo lasciato a Napoli casa, famiglia, figliuoli, amici; addolorati di quella guerra che sentivano inutile, addolorati per quella causa che sentivano perduta: ma i soldati non tolleravano più freno di disciplina, erano diventati ribelli a ogni ordine, si abbandonavano alla ubbriachezza, al gioco. Dopo tre giorni avevan consumato tutto il vino, tutto l’olio, tutta la farina di don Ottaviano: e chiedevano ancora, insolentemente, bastonando i contadini, sgozzando le galline. Le vecchie zie, le donne antiche di