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70 la settimana delle novelle


le raccomandò ai suoi parenti e ripartì per Napoli.

Nè voi troverete Ventaroli sulla carta geografica: Ventaroli è anche meno di un villaggio, è un piccoletto borgo sulla collina, più vicino a Sparanise che a Gaeta. Vi sono duecentocinquantasei anime, tre case di signori, una chiesa tutta bianca e un cimitero tutto verde: vi è un gobbo idiota, una vecchia pazza e un eremita in una cappelluccia, nella campagna: il nome del paese è inciso grossolanamente sopra una pietra: i protettori sono i SS. Filippo e Giacomo, la cui festa ricorre ai due di maggio: la protettrice è la Madonna della Libera, che sta nella cappelluccia dell’eremita. A Ventaroli ci si alza alle sei del mattino, si mangia a mezzogiorno, si dorme, si passeggia, si cena alle sette e si ridorme alle otto. Alla mattina vi è la messa; alla sera il vespro e il rosario. Verso l’imbrunire è un gran grugnito di maialetti che ritornano dal pascolo; e un mormorio di voci