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paolo spada | 41 |
nervosità malaticcia nella fantasia: una sanità
austera e franca, una robustezza quasi muscolare nella sostanza e nella
forma. Egli ammirava tutti gli scrittori il cui ingegno, per cause
misteriose, quasi sempre fisiologiche, diventa una malattia; egli era
pieno d’entusiasmo per le visioni paurose, lugubri, sanguinanti,
desolanti, che escono dai cervelli alcoolizzati per l’amore, per
l’acquavite o per l’arte. Ma era l’ammirazione di contrasto, di
opposizione, quella che l’avversario dà all’avversario, il saluto di
scherma, l’omaggio di giustizia reso al nemico. Poichè egli era sano di
mente e sano di corpo.
Così la sua qualità più alta era l’osservazione. Questo giovanotto allegro e spensierato, che respirava l’aria ed i profumi dalle nari frementi, che aveva la distrazione della gaiezza che passava da un piacere ad un altro, da una impressione ad un’altra con una rapidità giovanile, aveva il senso o l’intuito dell’osservazione. Quando scriveva, pareva che ri-