si scrivono sui boschi, sui prati, sui fiori. Quante risate sull’edera tenace e sul ruscello che mormora! La signora aveva dei dentini bianchi da gattina cattiva, ed il signore dei mustacchietti biondi dalle curve armoniose e seducenti. Passavano una mattinata gioconda. I loro cuori erano tranquilli, i nervi quieti, lo spirito agile, la parola briosa. Con tutta l’arditezza del suo carattere e l’indipendenza della sua vita, la signora era onesta, pacificamente onesta: aveva marito, a Milano, e lo amava e si scrivevano ogni paio di giorni. Essa adorava il mare e veniva a prendere i bagni a Castellammare. Il signore aveva moglie, a Potenza, in Basilicata; ed era di carattere freddissimo sotto il suo allegro scetticismo, avendo in fondo al cuore un tacito disprezzo della donna. Ecco perchè non erano innamorati; e insomma, senza tante spiegazioni, non s’amavano perchè non s’amavano. Difficilmente si potrebbe assegnare una ragione all’amore: ed è la stessa cosa per l’indifferenza.