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un inventore | 281 |
sava un lume monumentale sopra la tavola, una voce infantile gridò di fuori:
— Zio Ulrich! zio Ulrich!
Ed un bambino entrò correndo nella stanza, cercando d’arrampicarsi sulle ginocchia del giovanotto. Quando ebbe conquistato quel posto, col tono lento e carezzevole dei bambini, gli domandò:
— Me lo fai un giocattolo, zio Ulrich?
Ulrich impallidì, arrossì e posò una mano sul capo del bimbo.
— Te lo farò, Hans.
— Bello?
— Bello.
— Un giocattolo che avrò io solo, io solo?
— Tu solo.
— Uno di quei giocattoli belli belli che tu solo sai fare?
— Sicuro, uno di quei giocattoli belli che io solo so fare.
Ulrich per la prima volta sorrise d’orgoglio: ma fu anche una lagrima di orgoglio offeso