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262 primo giorno


meva, si scuoteva, tremava nel delirio. Poi, infine, una spossatezza, un’attesa calma — la reddizione.

Alle due il trasalto feroce. Egli veniva. O amore, o amore, o amore!

Dalle due, alle tre, alle sette, a mezzanotte, egli non venne. Non venne più, non venne. Lei fredda nella sua follia, automaticamente, prendendosi la testa fra le mani per poter pensare, diventata di sasso, gli scrisse queste parole:

«Si manca al primo appuntamento solo per la morte».

Infatti egli era morto; all’una, nella sua stanza da letto, mentre prendeva i guanti per uscire. Avea una gardenia all’occhiello. Da tre o quattro giorni era inquieto, agitatissimo. Un mal di cuore, una vena rotta, poichè avevano trovato del sangue sul tappeto, dove era lungo disteso. Questo lo lesse nel giornale, la Duchessa.