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al veglione | 215 |
sciogliendosi i magnifici capelli per pettinarli.
Ma guardandosi nello specchio, si rincorò. Si trovava bella nelle labbra rosse e carnose, negli occhi verdi che si facevan fosforescenti alla sera, nella bianchezza senza macchia della fronte, del collo.
— Verrà sicuramente — pensò rassicurata.
Si assorbì nel ridurre a minime proporzioni la ricca capigliatura che ondeggiante rassomigliava alla criniera di un leone, nel prodigare alla sua persona le cure più minute che una donna bella, ricca e disoccupata può inventare. Un passaggio di torcie la sgomentò.
— Quanta gente per le vie... — pensò — ma egli verrà sicuramente.
Pure, come l’ora passava, cresceva la sua inquietudine. Le mani si stancavano, andavano a rilento, cadevano fiacche in grembo: tutta la sua persona era presa da un senso di infinita debolezza.