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pallidi, senza voce, tremanti come bimbi sono un uomo a trent’anni forte e coraggioso, una donna di spirito e di coraggio. Alla porta le faccio una domanda insulsa, inutile.

— Hai il biglietto?

Lo ha, me lo mostra. Passiamo. Ce ne andiamo nel polverio della via, senza osare di darci il braccio. L’albergatore dalla soglia ci sorride. Lei sorride con gli occhi pieni di lagrime, io non sento che il profumo acuto dei suoi guanti, il suo profumo...

Tu hai potuto dimenticare, io ho potuto dimenticare. Poichè questo caso mostruoso, inaudito, è stato possibile, sogghigniamo e diciamo pure che la vita, nella sua più alta espressione che è l’amore, non è che un vano e miserabile sogno.