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166 | ideale |
disse lei lentamente e freddamente, guardandolo fisso col suo sguardo grigio.
— Vi chiedeva che cosa potrebbe farvi piangere, contessa Mormile.
— ...non so... non so... ma qualche cosa ci deve essere. La troverò.
— E me la direte?
— Forse. Vi piacerebbe veder le mie lagrime?
— Io non le vedrei — disse Sanseverino, abbassando il capo.
— Bah! — fece lei, stringendosi nelle spalle. E si alzò per prendere la sua mantiglia.
Scesero lo scalone, l’uno a braccio dell’altra, muti, senza guardarsi. Allo sportello della carrozza egli salutò con una grande scappellata.
Laura sorrise.
— Verrete più tardi al teatro, Sanseverino?
— A far che?
— Quello che tutti fanno.
— No. Me ne vado a giuocare al Circolo.
— Questo vi distrae?