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per venti minuti alla Villa Borghese, d’onde sei ritornata subito qui.

Ella era scivolata sul tappeto e gli stendeva le braccia mormorando:

— Perdonami, perdonami, era la prima volta!

— La prima volta, lo so. Mario Torresparda ti fa la corte da luglio, quando eri a Livorno; cominciò una sera di plenilunio; fu niente, prima, uno scherzo, poi dalla Svizzera dove era lui, in Sabbina dove eri tu, ti ha scritto prima spesso, poi ogni giorno. Hai sempre risposto; saranno state da cinquantadue a cinquantacinque fra lettere e biglietti. Qui vi siete visti due volte, al Pincio, di mattina, venerdì diciotto novembre e domenica ventotto. D’allora gli prometteste d’andare da lui, ma hai già mancato di parola due volte, lunedì e giovedì della settimana scorsa. Oggi finalmente ci sei andata per la prima, volta.

— Oh Riccardo, oh Riccardo! — singhiozzava donna Livia come un bambino — Per-