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scena | 149 |
bimbo è sempre con le febbri e si è fatto magro, giallo; domani lo avvolgeranno negli scialli, lo metteranno in carrozza chiusa e lo porteranno a Tivoli; chi sa che il cambiamento d’aria gli faccia bene...
— Federico parte con Sofia?
— No, andrà ogni giorno a Tivoli. Che uomo freddo e antipaticissimo! Non ha vegliato una sola notte accanto al suo bambino, e Sofia da dodici notti non dorme...
— Dicono che non sia suo, quel bambino, — osservò don Riccardo, scotendo le ceneri della sigaretta nel portacenere.
— Lo dicono, è vero. Sofia si è troppo compromessa con Guido. L’ho incontrato, Guido, in piazza di Spagna, mentre andavo dalla sarta. Sono stata anche da questa sarta, per il vestito grigio, che, è inutile, per quanti sforzi ella faccia, e per quanto tempo mi faccia perdere, non arriva ad essermi conveniente. Un vestito è come un quadro: quando è sbagliato non si corregge più, bisogna buttarlo via e farne un altro.