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scena | 147 |
— Ne ho anch’io.
— Le mie saranno migliori, Riccardo.
— Chi te le ha date?
— Le ha portate Guido Caracciolo da Costantinopoli.
Ella stessa gli portò i fiammiferi aspettando che lui accendesse.
Egli si distese di nuovo, fumando.
— Dunque, questo vostro pranzo di fondazione al Circolo è per le sette?
— Sì, cara Livia, alle sette. Un pranzo tutto di uomini: sarà molto noioso.
— Oh! noiosissimo.
Donna Livia si sbottonava lentamente i guanti di capretto nero.
— Almeno avessi dei vicini di pranzo divertenti: ti seccheresti meno, Riccardo mio.
— I vicini sono Mario Torresparda e Filippo Ventimilla.
— Quella Villa Borghese è una ghiacciaia — mormorò lei rabbrividendo dal freddo, presentando le manine inguantate alle fiamme.