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138 la donna dell'abito nero

Nel tempo, accade altro. Un altro uomo mi amava veramente, con la lealtà spirituale delle anime elette; io lo amava con l’umiltà profonda del cuore che cerca riabilitarsi. Le nostre anime vibravano all’unisono nell’armonia potente dell’amore; si fondevano meravigliosamente nell’armonia dell’amore; era un affetto solo, completo, tutto divino e tutto umano. Ma la celestiale fusione durò poco. In un’ora suprema, mentre egli mi parlava soavemente, vidi comparire fra noi la donna dall’abito nero, che portava al collo un ramoscello di corallo rosso. Questa volta i soavi occhi lampeggiavano malignamente, le sue labbra di garofano sogghignavano. Egli mi parlava d’amore ed ella ghignava, ghignava.

— Non ti credo — rispose a quell’uomo che diceva la verità.

Così l’amore nostro divenne uno spasimo.