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130 la donna dell'abito nero


forza dei miei nervi si raddoppia. Morire no, non mi è concesso. Altri dovrebbero morire, meco. Scrivo il mio segreto non per sollievo perchè non ne spero, ma perchè si sappia la verità del caso mio.

Sentite. Non è vero che io sia pazza; io vivo, sento, ricordo e ragiono. Quelli che mi tengono imprigionata, nel manicomio, s'ingannano.

Mai ho posseduto tanta lucidità di mente, tanta solidità di cervello; mai ho contemplato con tanta serenità di dolore la mia sventura. Non sono pazza. È inutile la doccia sulla testa, il camerotto foderato di materassi, il bagno caldo, la sorveglianza continua. Questo non può guarirmi, perchè non sono pazza. Per me non ci vuole il medico, ma il prete. Deve venire il prete con il libro santo dei Vangeli, con la stola ricamata d'oro, con l'acqua benedetta. Deve leggere le preghiere per scongiurare gli spiriti maligni, mettermi sul capo la stola e aspergermi di acqua santa; deve battersi il petto, inginocchiarsi, pregare l'aiuto