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parte seconda | 71 |
pieno di compassione per quel nanetto meschino. — Caterina mi ha spesso parlato di voi.
— Era una buona creatura. Una così buona creatura. Tanto buona, assennata, savia. Faceste un’ottima scelta.
— Lo credo io — disse Andrea, ridendo forte. — È vero che le rimproveravate sempre di non aver fantasia?
— Vi ha detto anche questo? Sì.... qualche volta.... un po’ di aridità....
— Eh! non ha fisime sentimentali, Caterina. Ma così mi piace. L’avete veduta com’è bella, questa sera? Se non fosse mia moglie, ballerei con lei.
— Era con.... era con la sua amica....
— Con Lucia Altimare, sicuro.
— Con la signorina Altimare — soggiunse il professore, facendo uno sforzo come per inghiottire.
— Anche quella è stata alunna vostra. Ve ne ha dovuto fare delle belle coi compiti, a giudicare dalle noiose e fantastiche lettere che scrive a mia moglie.
— La signorina Altimare scriveva divinamente — disse il professore seccamente.
— Eh! può darsi — mormorò Andrea, scegliendo una sigaretta. — Ne prendete? no? vi assicuro che non sono cattive. Dicevo — soggiunse, stendendosi di nuovo sul divano e mandando in aria il fumo — che vi doveva contristare lo spirito.
— La signorina Altimare è una figura interessante e sofferente. Ella è molto infelice — insistette il professore, tutto pallido e con la cravatta di traverso per l’ardore della difesa.