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parte prima 49

Dopo Dio, la Madonna Addolorata e mio padre, io ho amato te, Caterina. Tu mi hai salvato la vita, non lo dimenticherò mai. Senza te sarei andata ad ardere nell’inferno, dove bruciano eternamente i suicidi. Grazie, core mio. Credi tu alla mia gratitudine?

— Sì — disse Caterina, spalancando gli occhi per capir meglio.

— Ora noi che ci amiamo tanto, ci dobbiamo separare. Tu andrai a sinistra, io a destra. Tu ti mariterai, io non so quello che farò. Ci rivedremo presto? Non so. Vivremo di nuovo insieme, nell’avvenire? Non so. Ne sai tu nulla?

— No — rispose Caterina, scuotendosi.

— Ebbene, io ti propongo di vincere il tempo, la distanza, le cose, gli uomini, se si oppongono al nostro affetto. Di lontano, divise da tutto, se ciò accade, amiamoci come oggi, come ieri. Lo prometti tu?

— Lo prometto.

— La Madonna ci ascolta, Caterina. Lo prometti tu con un voto, con un giuramento?

— Con un voto, con un giuramento — ripetette Caterina, monotonamente, come un’eco.

— E anche io lo prometto. Che mai nessuno potrà spezzare, con le parole, con le opere, questa nostra salda amicizia. Lo prometti tu?

— Lo prometto.

— E anche io lo prometto. Che mai l’una cercherà di far male all’altra, che mai le cagionerà, volente, un dispiacere, che mai, mai, la tradirà. Promettilo. La Madonna ci ascolta.