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parte quinta 327


— Parti oggi stesso per Caserta. Fra cinque o sei giorni ritornerete a Napoli tu e Caterina. Allora... avrò pensato. Ma tu non scrivermi, non venire, non comparirmi innanzi, non chiedermi appuntamenti. ...

— Ti sono odioso, è vero?

— Ti amo pazzamente. Ma ho bisogno di essere sola.

— Non mi odii, per il male che ti ho fatto?

— Ahimè, no. Tutti siamo capaci di fare il male.

— Tu no. Io sono malvagio, ma ti amo.

— Siamo giunti, Andrea, fa fermare.

— Lucia, pensa che non ci è scampo. Bisogna partire, assolutamente, bisogna. Dammi un bacio, o sposa mia.

In piedi ella si fece baciare.

— A quel giorno, Andrea — disse Lucia, con un gesto tragico, quasi gettasse via la propria vita.

— A quel giorno, Lucia.

Si richiuse lo sportello, la carrozza si allontanò, voltando pel Chiatamone. Ella fece per entrare nella chiesa, ma la trovò chiusa: restò colpita.

— Dunque anche Dio lo vuole. O Signore, ricordatevene nel giorno dell’eterno giudizio.