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320 | fantasia |
tu la rinunzia alla gioventù, alla passione, alla vita, che faccio io? O il disgraziato che non capisce e che mi fa spasimare!
— Io ti ammiro, Lucia. Niuna donna ti vale e io non ti merito.
Il cocchiere si fermò. Erano arrivati a Posilipo, sulla via che passa tra le ville salienti alla collina e le ville digradanti al mare.
— Va ai Bagnoli — gli disse Andrea, dallo sportello.
— Dove mi conduci, Andrea?
— Lontano...
— No: ho da tornare in città. Alberto mi aspetta.
— Non parlarmi di Alberto.
— Parliamone invece. Egli è ammalato. Gli ho detto che andavo a confessarmi. Tu mi devi ricondurre presto a casa.
— Io non voglio ricondurti più — disse egli energicamente.
Lucia lo guardò, interrogandolo; ma un fugace sorriso le aveva carezzato le labbra.
— Tu devi stare con me, tu devi venire con me: io non ti lascio, Lucia.
Ella non rispondeva, contemplandolo, esterrefatta.
— Tu impazzisci, Andrea.
— Non impazzisco, Lucia. Parlo sul serio, la mia volontà è ferma.
La carrozza si fermò, era la spiaggia dei Bagnoli.
— Scendiamo un poco. Qui è deserto e piove: nessuno ci vedrà.