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22 | fantasia |
giunse Minichini: — li ho visti io.... dietro una porta....
— Come, come, che cosa?... — chiesero due o tre, e le altre spalancavano gli occhi.
— Viene la maestra — avvisò Spaccapietra.
— Al solito, Minichini, voi non lavorate? — osservò la maestra.
— Sapete che mi fa male agli occhi.
— Queste sono le vostre lenti? Non siete molto miope, mi pare. Potreste lavorare.
— E perchè?
— Ma per la casa vostra, quando vi ritornerete....
— Mia madre ha tre cameriere: voi forse non lo sapete — disse l’altra, rizzandosi come una vipera.
La maestra si chinò sul lavoro di Avigliana, mormorando qualche cosa come orgoglio.... insolenza. Minichini si strinse nelle spalle. Dopo un momento:
— Di’ dunque, Minichini: che cosa faceva la signora Ferrari con tuo cugino, dietro la porta?
— Lo volete proprio sapere?
— Ma sì, ma sì, ma sì....
— Ebbene, si baciavano.
— Ah! — fece il coro, subitamente impallidendo e arrossendo.
— Sulle labbra, nevvero? — chiese tranquillamente Casacalenda, mordendo le sue per farle venire più rosse.
— Già.
Le fanciulle tacevano, pensando. Sempre Minichini, coi suoi racconti, turbava le ore del lavoro: diceva le