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parte quarta | 289 |
nella carrozza: ma allora il carrozzino chi lo guida? Una delle signore vuole andare sul carrozzino?
Le due si guardarono, consultandosi, e dissero di sì. Andrea non interveniva, stava a sentire, raggiustando il fiocco della sua frusta.
— Ci andreste voi, signora Caterina? — continuò Alberto che voleva assolutamente andare nella carrozza. — Ma no, non conviene: staremmo moglie e marito, poi marito e moglie. Faremmo una figura ridicola: ci griderebbero dietro: oh gli sposi! Lucia, hai paura di andare sul carrozzino?
— Io non ho paura di nulla — disse ella distratta.
— Bè, fammi il favore — vacci tu con Andrea. Lo pregheremo di guidare piano per non farti venire il nervoso. Me lo fai proprio questo favore?
— Figurati, Alberto mio. Stavo tanto bene con Caterina, ma poichè si tratta di non farti prendere vento...
Andrea aperse lo sportello, ella discese, leggiera, mostrando lo stivalino inarcato, di color bronzo. Salutò Caterina, mentre Alberto si accomodava in fondo alla victoria tutto beato.
— Signora Caterina, bisogna sopportare gli ammalati. Fingete di essere una infermiera.
Ella gli rivolse il suo sorriso buono e paziente. Andrea e Lucia, senza parlarsi, si avviarono verso il carrozzino. Egli l’aiutò a salire, dopo montò lui, e ambedue, voltati verso la carrozza, salutarono di nuovo. Poi, via di carriera.
— O amore mio, o amore mio bello... — mormorava Andrea, lasciando quasi le redini al cavallo.