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parte prima | 19 |
io ti perdono, Michele Orombello! E lui: Ti proclamo la più innocente fra le spose! Ma a nulla vale: la volontà del prence deve eseguirsi. La mannaia recide il bruno capo dello scudiero; Beatrice grida: Jesu Maria! e la mannaia recide la bionda testa. Spettacolo miserando a cui tutti inorridiscono. Ma niuno osa proclamare infame il temuto Filippo Maria. Così sempre nella vita: la virtù è oppressa e il vizio trionfa. Solo dinanzi all’Eterno Giudice tutto è giustizia; solo dinanzi a quel Dio di misericordia che ha detto: Io sono la risurrezione e la vita».
Un silenzio profondo seguì la lettura. Fra loro le alunne si guardavano, sottecchi, tutte sconvolte. Caterina guardava Lucia con certi occhi spaventati e meravigliati. Lucia rimaneva in piedi, pallida, ansante, sdegnosa, con le labbra assottigliate. Taceva il professore, tutto pensoso.
— Il còmpito è lungo, Altimare — disse finalmente. — Voi avete troppo fantasia.
Di nuovo, silenzio. Poi la voce secca, maligna, fischiante di Cherubina Friscia:
— Date a me quel còmpito, Altimare.
Tutte tremarono, prese da un terrore ignoto.