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234 | fantasia |
— Che! dico sul serio. Non mi narrate di queste cose sanguinose e crudeli. Voi comprendete solo l’odio, la vendetta, la strage. Voi non comprendete l’amore.
— Ma io non odio la lepre, nè l’amo. Io l’ammazzo, perchè mi fa piacere.
— Il piacere! la gran parola: voi tutto sagrificate a questo. È una brutalità.
— Io non posso discutere con voi — disse egli, mortificato: — mi vincete sempre, dicendomi cose dolorose.
— Vorrei che foste buono e sensibile — mormorò Lucia, vagamente. — Voi altri uomini avete lo scoppio potente e breve della passione; ma noi donne abbiamo la tenerezza lunga e costante.
— Per questo l’amore è una bellissima cosa — egli gridò trionfante.
Siccome un lungo spino attraversava la via, Andrea l’attirò a sé per non farla pungere, ripetendole nella guancia:
— L’amore... l’amore...
Ella si lasciava attirare, si lasciava soffiare nel volto come magnetizzata, ma a un tratto si staccò bruscamente, spaventata, stralunando gli occhi, vedendo una visione di terrore.
— Voglio andarmene, voglio andarmene — disse battendo i piedi nervosamente, ansando dalla paura.
— Andiamo pure — disse lui, chinando il capo, domato, incapace di avere altra volontà che quella di Lucia.
Cercò di orientarsi, arrivò sino allo svolto della via,