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16 | fantasia |
so io? A questo modo la storia diventa una cronologia. Il compito è arido: voi non avete fantasia, Spaccapietra.
— Sì, professore — rispose umilmente la fanciulla, rimettendosi a sedere, mentre le lagrime le gonfiavano gli occhi.
— Sentiamo Altimare.
Lucia Altimare, come se si scotesse da un letargo, cercò lungamente tra le sue carte, con una crescente espressione di stanchezza. Poi lesse lentamente, con voce sottile, strascicando le sillabe, come sopraffatta da una invincibile lassitudine.
— Più forte, Altimare,
— Non posso, professore.
E lo guardò con tale occhio malinconico che questi si pentì dell’osservazione. Ella si toccò di nuovo le labbra col fazzoletto, come se fossero arsicce, e continuò:
«.... per la mala ambizione del regnare. Era Filippo Maria Visconti gagliardo della persona, occhio di falco, cavaliere fortissimo e bellissimo in arcione. Le fanciulle che lo vedevano passare, vestito di maglia, con la cotta di velluto sul cui petto era ricamata l’affascinante e astuta biscia, emblema dei signori Viscontei, sospiravano, esclamando: quanto è bello! Ma sotto così leggiadre apparenze — come sempre accade in questo tristissimo mondo, dove le apparenze sono il grossolano scenario della vita — egli nascondeva un animo pravo. Oh! diffidate, donne gentilmente affettuose, di chi si aggira intorno a voi con modi cortesi, con parole invescatrici, con squisitezze di sentimento: egli