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parte terza | 219 |
Nel letargo ond’era vinto, Andrea vide comparire sotto la porta Lucia. Nel suo abito verde cupo, col cappellino roseo, ella sembrava una grande rosa, una donna fatta fiore, un fiore fatto donna. Andrea sentì slanciarsi verso quel fiore tutto il suo essere — e avrebbe voluto, unico, supremo desiderio, abbracciare quel fiore, tenerlo sotto le labbra, aspirarne tutto il profumo, succhiarne tutta la vita.
Quella notte Lucia smaniò nella febbre gagliarda che dà ai temperamenti nervosi la rivelazione della vita animale, larga, clamorosa, soleggiata, nella sua sublime e sana impudicizia. Quella notte Andrea si sprofondò nella febbre torpente, esaurente, che dà ai temperamenti robusti l’eccitamento malaticcio dei nervi nella depravazione dei sensi.