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194 fantasia


— Vi pentite di quello che avete detto poc’anzi signor Andrea?

— Mah!...

— Pentitevene presto e faremo la pace e ridiverrete il mio cavaliere dell’Esposizione. Vi pentite? Ecco il pegno della pace.

Dal mazzolino che portava alla cintura staccò un ramoscello di mughetti e glielo diede. Egli lo infilzò nell’occhiello, e prendendole la mano se la rimise sotto il braccio.

— E tu, Alberto, che sei stato mediatore della pace, vuoi anche tu i mughetti?

— Che me ne fo? Non ho occhiello a questo soprabito. Mi darai un’altra cosa: un bacio quando saremo a casa.

Alberto strinse tanto il braccio di lei sotto il suo, che ella represse un grido a fatica.

— Già... già... — balbettò, tremando ancora.

— Questa mostra di vini che valore ha? — disse Alberto, per far finta d’intendersene, lui che aveva beni in Puglia dove si fa lo Zagarese.

— Non molto — rispose Andrea, facendo uno sforzo per riaversi — poiché non tutti hanno mandato. Capisci, vi sono le esposizioni speciali, enologiche, che assorbono tutto. Ma vi è del buono.

— Questo è il tuo vino, per cui il ministro ti ha lodato?

— Sì: ve n’è dell’altro in un angolo.

— Questo vino ubriaca, signor Andrea? — domandò Lucia.