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178 | fantasia |
— ... sì — rispose lei; un sì debole, venuto dopo una esitanza.
— Mi perdonate proprio?
— Vi perdono. Non me ne parlate.
— Ancora una parola. Diceste nulla...
— A chi dunque?
— ... ad Alberto.
— No, nulla.
— Grazie.
Egli si rialzò, sollevato, come soddisfatto. Vi era un segreto fra loro: potevano parlarne senza che niuno lo intendesse, o pensarvi, sapendo che l’altro ci pensava. Lucia si volse, trasalì impercettibilmente, poi gli domandò:
— E voi?
— Che cosa?
— Ne avete parlato?
— A chi?
— A Caterina, alla vostra Ninì.
— No... no... — ed era smarrito.
— Potevate dirglielo — rispose lei, lentamente — voi che l’amate tanto.
— Se ne sarebbe doluta... e...
— Per chi, doluta? Per voi forse?
— No, per voi. Essa vi ama.
— È vero. Caterina è una eccellente creatura, signor Andrea: ha qualità nascoste, ma bellissime. Amatela sempre, perchè se lo merita: amatela, con tutte le vostre forze. Prima del mio matrimonio io temevo che la mia Caterina, che la mia dolce amica fosse