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nera era buttata, bocconi, di traverso sul letto, senza cuscino, con le braccia aperte, come un Cristo arrovesciato.

— Andrea? — chiamò ella, sottovoce.

— Che è? — disse lui, bruscamente.

— Dormi?

— Mi seccavo e sono venuto qui. Lasciami dormire.

— E Lucia, chi l’accompagna?

— Tu. Lasciami in pace.

VII.

Un mattino, prima di uscire, Andrea disse a sua moglie, baciandola:

— Prepara i bagagli per questa sera. Partiamo per Roma.

— Quanti giorni? — chiese lei, senza mostrare meraviglia, abituata a questi ordini improvvisi.

— Almeno quindici. La biancheria, gli abiti buoni: lascia i gioielli. E pronta al comando, sai, bimba!

Se n’erano andati a Roma, senza avvisare alcuno della loro partenza. Pareva un viaggetto di nozze: da un anno e mezzo del loro matrimonio, non avevano mai viaggiato che da Napoli a Centurano. Caterina aveva le piccole sorprese e le ingenuità di una novella sposa; ma si assuefaceva subito, come una creatura d’ordine, che nulla giunge a squilibrare. Andrea godeva,