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parte seconda 123

mi è mai accaduta, cosa che proprio non mi farebbe piacere. Me ne posso andar via? Vi posso dire quello che vuole Caterina?

— Ascolto. Ma state meglio ora?

— Sto benissimo. Non sono Alberto Sanna.

— No, non siete Alberto Sanna — ripetette lei, piano. — Egli è ammalato. Mi fa pietà. Come vi sentite?

— Ma, benissimo. È stata una debolezza passeggiera. Il camminare mi farà bene. Caterina...

— Amate voi vostra moglie quanto io l’amo?

— Eh? che dimanda?

— Non ci badate: ho sbagliato. Io non credo all’amore nel matrimonio.

— Fate male.

— Siete irritato, signor Lieti? — e sorrise.

— No, vi assicuro. È stato un malessere fisico. Io non ho mai turbamenti morali. Già, mi pare che non esistano. Mia moglie...

— Siete materialista, voi?

— Signorina Lucia, voi mi farete andare in collera — esclamò lui, metà indispettito, metà ridendo. — Voi non mi lasciate parlare.

— Vi ascolto.

— Domenica ventura Caterina vi vorrebbe a pranzo con noi. Viene la sua cuginetta Giuditta dal collegio. La sera, la ricondurrete voi due insieme.

— Non so... — disse esitando — non so se venire. ...

— Caterina ve ne prega per mezzo mio. Mi ha