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parte seconda | 93 |
— E... dimmi, è vero che viene ogni giorno a darti la sua lezione di storia?
— Ogni giorno, sì.
— Si ferma a lungo?
— Sì. Naturalmente non parliamo solo di storia, parliamo di sentimento, di affetti umani, di religione...
— Di amore...
— Anche.
— Perdonami, se ti ripeto sempre le stesse cose. Galimberti è innamorato molto. Forse arriva in ritardo alle sue lezioni per venire da te, forse manca perchè si ferma troppo a lungo. Sei tanto buona, pensaci.
— Io non ci ho nulla da fare. Se quello è il suo destino... è una fatalità.
— Ma tuo padre permette questi colloqui così lunghi?
— Mio padre... non gliene importa nulla di me. È un uomo senza cuore.
— Non dire così, Lucia.
— Senza cuore. Se io sto poco bene, non se ne dà pensiero. Si burla delle mie pratiche di pietà. Sai come mi chiama, parlando di me? «Quella interessante posatrice che è mia figlia». Dopo questo mio padre è giudicato.
Caterina non rispose nulla.
— Questo Galimberti finisce per esser noioso. Se non fosse così infelice, lo abbandonerei alla sua sorte.
— Sai, Lucia... una fanciulla che riceve un giovanotto da solo a solo... sta male... è pericoloso...
— «Nè fiamma d’esto incendio non m’assale».
Erano arrivate al Caffè d’Europa dove tiravano folate