niche tenevano tutta la campagna. Il parroco, che era anche consigliere comunale, cominciò ad intimidirsi: la moglie dell’emigrato, sua cognata, la dama straniera, Cariclea, dovette dargli coraggio, ogni sera nelle conversazioni dopo cena; ma ogni mattina ricominciavano i terrori di don Ottaviano. Nè aveva torto: verso i venti di settembre s’intese nella valle un gran rumore di trombe, di cavalli, di soldati, e un distaccamento di Svizzeri venne ad accamparsi in Ventaroli. Nel cortile dell’unico palazzo, quello di don Ottaviano accamparono duecento fra soldati e ufficiali.