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Quando ebbe compiuto il suo giro, naturalmente si rammentò dell’altro suo ospite che stava solo, nell’ombra, sul terrazzo, fra la nerezza del cielo e quella del mare.

— Datemi il ventaglio, amico.

— Sentitemi... — disse lui, ancora.

E la voce era così piena di dolore, che ella si arrestò.

Nella sala, adesso, con la nova allegria del vino, cantavano un coro napoletano. Ella ascoltava le parole di Fulvio.

— Sentite. Io debbo parlarvi. Debbo dirvi delle cose gravissime. Non m’interrom-