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104 | molti anni dopo |
con Peppino che l’aspettava pazientemente, seduto nell’ombra dello stanzone; udì lo scricchiolìo della scala sotto quel corpo pesante; udì i due passi quasi allontanarsi. Allora si accostò al letto della sua piccolina, si curvò su lei:
— Pensa che questo sia un sogno, Caterina: dimentica, dimentica tutto, piccolina mia.
. . . . . . .
Ma Caterina non ha potuto dimenticare.