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78 dal vero.


Così è, non si va più a caccia. Mentre gli antichi uomini si contentavano di essere grandi cacciatori davanti a Dio, i nostri moderni vogliono essere grandi pubblicisti, grandi statisti, grandi professori, grandi... qualcos’altro, davanti ad un Dio qualunque che molte volte è la società, spesso il denaro, spesso sè stessi, raramente quel di sopra. Ma io casco nell’enfatico; andiamo al fatto. La caccia non ci è più, ma la caccia ci è. Paradosso. Sorriso ironico ed incredulo del lettore. Mia spiegazione: la caccia non è più nelle campagne, ma si è rifugiata nelle città, la materia deve avere un posto: se la si leva da una parte, essa spunta dall’altra — benedette lezioni di fisica! Dunque s’è fatta cittadina e quindi messa in fronzoli e nastri, nè vi garantisco che non usi la simpatica veloutine: in città si acquistano tante belle abitudini: tutto sta ad intenderle subito. Ma, venendo al sodo, non si tratta della eterna caccia che danno le signorine alla difficile selvaggina che è un marito, nè di quella che i creditori fanno agli innocenti debitori, non è neanche caccia alla eredità, al testamento, agli onori, alle cariche. È un’altra caccia. Chi la vuol sapere, legga più basso.