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56 dal vero.


— Uno di qua... uno di là — essa mormorava e prima?... basta, bisognerà che mi ci metta io!

V.

— ..... Per tutte queste buonissime ragioni, io non posso sposare il signor Roberto Montefranco — conchiuse Lulù a sua madre.

— Sono delle ragioni assurde, fanciulla mia — rispose la madre, scuotendo il capo.

— Insomma, vuoi che io te la dica chiara e netta? Roberto non mi piace e non lo sposo!

— Almeno qui c’è franchezza; ma è sempre un capriccio, Lulù, un grande capriccio. Roberto ti ama.

— Si consolerà.

— È corsa una parola.

— Si riprende. Non siamo più ai tempi dei matrimoni per forza.

— Che dirà il mondo?

— Madre, definiscimi il mondo.

— La gente?

— Chi è la gente? non la conosco; non ho obbligo di essere infelice per la signora gente.

— Sei una fanciulla terribile! Ma io come l’accomodo con Roberto? che gli debbo dire?

— Quello che vuoi. Sei mamma per questo.

— Già, per riparare i tuoi guasti. Ne verrà uno scandalo.

— Non credo; gli si dice con garbo, con buona maniera. Anzi ti permetto di parlar male di me, di