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sogni. 247

nata, essere il solo uomo che possa risolvere la tensione politica; esordire con l’impeto della parola netta, precisa, fulgida, trascinare gli spiriti nel torrente dell’eloquenza, conquidere la ragione col rigore dell’argomento, scorgere con lo sguardo d’aquila il futuro e profetarlo, vedere scossi e meravigliati i nemici, profondamente turbata la coscienza della Camera: poi l’ansietà dell’attesa ed infine, in fine, la proclamazione del voto, vale a dire la vittoria che sarà annunziata dappertutto, unita ad un solo nome, il proprio!

L’opera d’arte è stata creata nel silenzio della mente, si è maturata sotto il sole caldo della fantasia che le ha donato i più ricchi colori; dopo esser cresciuta e fatta vigorosa, le sono parse anguste le pareti di un cranio, ha domandato la veste per uscire nel mondo, ha voluto la bella forma ed è venuta fuori splendida come una creatura vivente. Ora il mondo deve giudicarla, darle il soffio che la manterrà viva per anni ed anni; per tutte le cantonate, in ogni giornale è annunziata la sera del suo battesimo, al tale teatro. Nei circoli letterari non si parla di altro, gli amici commettono delle graziose indiscrezioni e fanno previsioni poco graziose, i critici si armano della loro schiacciante freddezza, gli autori vecchi sorridono di compassione, i novellini d’incredulità. E l’ansietà dell’artista cresce ogni ora,