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giornata. | 201 |
ad un influsso ignoto, ad una pigrizia insolita, — mentre fu lestissimo a vestirsi e ad infilare l’uscio.
Per la strada tanta gente, tutte le donne belle: era la loro giornata; perchè, a chi nol sapesse, a Napoli ci sono i giorni fasti in cui escono tutte le bellezzine ed i nefasti in cui sbucano le..... altre: le donnine avevano una certa aria più seducente del solito, forse una migliore acconciatura, un velo punteggiato d’oro, un nastro roseo, chi sa! Poi tanti amici, per lo più tutti allegri e loquaci: uno disse ad Augusto di aver fittata una bellissima casa, che l’avrebbe mobiliata così e così, che vi darebbe delle feste e lui rimaneva invitato, s’intende; un altro, che finalmente avrebbe sposato la Concettina, ed Augusto a congratularsi; un terzo, che si era deciso per la carriera diplomatica con speranza di riuscita, ed Augusto ad incoraggiare; un quarto, che voleva scrivere una commedia, sicuro, una commedia da sbalordire e capace di dare una spinta energica al teatro drammatico italiano, ed Augusto augurii. Tutti hanno progetti, pensava egli, tutti sperano in un esito favorevole, ed io? E si mise a fantasticare sopra un lavoro serio che voleva dar fuori, sopra un viaggio, che doveva fare, su certi studii critici che voleva compiere, e camminava leggiero leggiero, salutando, sorridendo, soffermandosi, guardando le vetrine luccicanti e promettenti, sbirciando i bei visini, sino a che un grande vuoto nello stomaco lo avvertì dell’ora del pranzo.
Al pranzo altre novità: certi pisellini piccini e graziosetti vi fecero una timida apparizione ed alla fine, invece degl’immancabili, fedelissimi, gialli ed