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dualismo. | 159 |
solo, far sacrifizio di un affetto all’altro, soffocare una delle coscienze, morire per metà. Volle farlo, volle decidersi, accumulò gli argomenti che dovevano difendere e far prevalere la causa di uno dei due giovani, prese anche una determinazione e cercò di fortificarsi in essa; fu inutile: il momento dopo pensava all’altro. Passò giorni tristissimi, stanca, sfiduciata, in preda a dubbi crudeli, abbandonata a tormentose esitanze: era uno stato insopportabile. Allora preferì l’abbandono completo, lo schianto intiero: distaccò da sè tutto l’amore, rinunziò ad ambedue. Leone ed Everardo la giudicarono una civettuola comune, ma essa non si curò di spiegar loro il mistero del suo cuore.
La bionda fanciulla ha molto sofferto, ha trascorso le notti insonni e le giornate malinconiche, ma anche il dolore si attenua, diminuisce e scompare. Per lei l’amore è diventato un ricordo lontano lontano, un’epoca felice e passata, un periodo bellissimo ed esaurito; ci pensa talvolta, ma senza volerlo far rivivere. Come ogni persona di questa terra, ha amato per quanto basta: nei suoi due amori ha riassunto il suo grande amore.