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un intervento. 105

una bella cosa per chi sta lontano, ma io preferisco le visite, anche di poche ore; almeno ci si vede! Tu, figliuola, stai bene; anzi sei diventata più bella, più elegante. Non è vero, Guido?

— È quello che le dico sempre — rispose Guido sorridendo.

— E lo scrive anche a me! Oh! per questo, figliuola, ti posso assicurare che Guido nelle sue lettere non sa far altro che parlarmi di te; si direbbe che lo hai stregato. Che marito modello!

— Infatti — approvò Emma a voce bassa.

Vi fu un momento di silenzio; dopo la risposta della moglie, Guido aveva chinato il capo e pareva contasse i fiorami della tovaglia. Ma per quel giorno il papà aveva la parlantina:

— La zia Elisabetta vi saluta tanto, tanto. È sempre un po’ brontolona, ma vi vuole un bene dell’anima. Eri tu, Emma, la sua favorita ed ora non fa altro che discorrere di te...

— Buona zia!

— Ottima. Sai che mi diceva poco tempo prima della mia partenza? «Sarei più contenta se la mia cara Emma avesse un grazioso figliuccio...».

Ma qui il Giorgianni, malgrado la sua bonomia, si accorse di aver commessa una imprudenza: vide che il viso di Emma si era tutto rannuovolato, vide che il genero si attorcigliava con mano nervosa i mustacchi.

— Anche la Rosalia, tua cugina — riprese allora per troncare quel discorso — anche la Rosalia sta benino. Ma quella lì ha avuto le sue sofferenze.

— Oh! e perchè? Non aveva sposato il suo Piero? — chiese la figliuola con un po’ di ironia.