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avanzava di nuovo la notte, vide che agitava un poco le dita della mano sinistra, lungo il lenzuolo. Si chinò su lui: nello sguardo vi era una preghiera ardente. Intese: gli dette la mano. A poco a poco il calore di quella mano febbrile si comunicò alla sua, salì al braccio, si diffuse per la persona: ella arse della stessa febbre. Due volte cercò di ritirare la mano, ma le dita dell’infermo la trattennero, debolmente; ella non osò più muoversi. Si sentiva presa, irrimediabilmente, avvinta a quel moribondo, arrivando a respirare lieve lieve, come lui, sentendosi la bocca riarsa, come lui.